La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
. - Mi ami dunque? - ridomandò Mario. Ambo le palme gli stese con amico trasporto il Beccajo, e disse: - Non c'è ragione perchè non ti debba ... - Mi
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poca - troppa perchè spegneva col male il malato, poca, perché con essa vi avreste, scellerati di tanto, aquistato a lievìssimo patto l'oblìo; - nè
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circostante: tutto era gaudio per lei, perchè godeva al didentro. E così, pie' innanzi piede, arrendèndosi sempre ai nuovìssimi inviti, che d'ogni parte le
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acrèdine Aronne: tu sarài, o sfrontata, quanto vorremo noi ... o piuttosto ... io. - Tu? ... perchè tu? - Perchè sono uomo io, e tu donna; perchè io
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entusiasmo di proclamare la verità, di stènder la destra e di allargare le braccia, di perdonare, anzi, di chièder perdono. Ma, perchè, a volte, que
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con oppressura. - E li hai tu visti, tu? - Sì - sospirò egli di un sì, ch'era piuttosto a vedere che a udire. - E perchè allora, se tanto buoni, tanto
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vita. Io non sono più mio; son del rimorso, spàsimo muto, insaziàbile fame ... Perchè tu devi sapere (e oh meglio sarebbe che la tua vèrgine mente